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Nato a gennaio del 1974 a Carpi, diplomato presso l’istituto G. Vallauri, si iscrive a Storia Contemporanea a Bologna. Ha svolto attività ricreative con l’Arciragazzi organizzando campi gioco e soggiorni estivi. Nel 1994 viene nominato segretario della Sinistra Giovanile, incarico che ricopre fino al 1997. Nel 2000 viene nominato responsabile organizzativo dei Ds, tre anni dopo viene eletto Segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che riveste fino alla fine del 2006. In Consiglio comunale ininterrottamente dal 1995 è stato capogruppo (anche nel consiglio delle Terre d'argine. Sposato con Valeria, ha un bambino, Giacomo, di tre anni. Nella Giunta Campedelli: Assessore con delega per le seguenti materie: Pianificazione Urbanistica – Edilizia Privata – Servizi Ambientali ed Energetici.

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sabato 14 novembre 2009
Completare ed estendere l’infrastruttura esistente in fibra ottica nel centro storico di Carpi, per garantire il collegamento digitale dei punti individuati come strategici. Questo è il fine del progetto, realizzato grazie al rilevante finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, che punta a ridurre non solo il divario digitale tra le persone, ma a facilitare la diffusione delle iniziative, culturali, sportive, e di qualsiasi tipo, che si svolgono nel cuore della città. Grazie alla professionalità e alla competenza del settore Sistemi Informativi del Comune, oggi la città dispone di una infrastruttura di rete capace di veicolare trasmissioni audio e video degli eventi verso luoghi diversi da quelli nei quali si svolgono, consentendone la fruizione ad un numero maggiore di spettatori, e anche in caso di maltempo. Tale infrastruttura, che può essere definita un’estensione della rete comunale cittadina, un ampliamento del sistema di cablaggio in fibra ottica e della rete elettrica già posata in centro storico per altri progetti tecnologici come la videosorveglianza cittadina, è stata completata con attrezzature hardware e software che permettono la ripresa, la trasmissione e la visualizzazione di contenuti secondo lo standard attuale in Alta Definizione (HD) su fibra ottica. Sono stati acquistati apparati come telecamere digitali, personal computer, schermi in formato 16:9 e teli per proiezione e retroproiezione di grandi dimensioni, proiettori di immagini digitali e ottiche per gli zoom grandangolari. Il sistema è stato sperimentato ed impiegato con successo durante le edizioni 2008 e 2009 del Festival della Filosofia, attraverso la trasmissione di alcune lezioni magistrali dalle piazze della città al Teatro Comunale, che per l’ottima qualità delle infrastrutture allestite e per la capienza rappresenta l’edificio cittadino che meglio si presta ad ospitare eventi di questo genere. "E' un traguardo importante - commenta l'assessore ai Servizi Informativi Cinzia Caruso - sulla strada dell'arricchimento del patrimonio infrastrutturale e tecnologico della città: mentre il Governo taglia i fondi per gli investimenti sulla banda larga il Comune di Carpi, con le sole risorse del territorio, interviene ed amplia la possibilità di comunicazione, informazione e intrattenimento per i cittadini, mettendo in rete le piazze e i luoghi più suggestivi del centro storico".
venerdì 13 novembre 2009
Ieri sera durante il consiglio comunale è stata approvata la delibera che mette a gara la gestione dell'aera ex-crea. Questa è la tracia del mio intervento:

Inquadriamo il punto in discussione questa sera:
· L’area in questione è stata affidata verso la fine degli anni ’80, più precisamente nel 1987 alla cooperativa CREA, (Centro Riproduzione, Essenze, Autoctone). Esperienza unica nel panorama provinciale per quegli anni.
· Nel 1996 la Coop Crea si pone in liquidazione attraverso una assemblea straordinaria.
· Sempre in quell’anno il sig. Berttelli Franco acquisisce i beni della cooperativa e il nome, e subentra come affidatario dell’area.
· La vicenda comincia a complicarsi con il nuovo affidatario che ritarda i pagamenti del canone e non ottempera appieno alla convenzione stipulata. Si arriva così giugno 2005 in cui l’amministrazione manda una lettera di disdetta con richiesta di liberazione dell’immobile e del terreno.
· Il 19 ottobre 2006 con l’intervento del ufficiale giudiziario ci viene riconsegnata l’area
· Una area che è stata utilizzata per quasi 20 anni come vivaio.
· Nel 2007 un gruppo di associazioni ambientaliste della città, Orma in testa, presenta un progetto di utilizzo dell’area, come centro di recupero fauna selvatica e come centro di recupero essenze autoctone, con relativo parco didattico aperto durate la settimana in alcuni giorni per le visite scolastiche e dei singoli cittadini. Va ricordato che questa richiesta era nata prima della individuazione ed assegnazione dell’oasi la Francesa e della individuazione per l’associazione ORMA della sede di S. Marino. Oggi ad incontri svolti con alcune di queste associazioni esse hanno ritirato il loro interesse su questa zona. (nel bando però lasciamo la porta aperta al mondo del volontariato ambientalista)





Veniamo alla delibera in discussione, siamo chiamati a decidere come utilizzare questa area che è di 15mila e 500 metri quadrati.

L’idea è quella di predisporre una gara di affidamento in concessione per esercitare una attività economica compatibile con onere di tutela e salvaguardia del Biotopo (vita floro-faunistica presente in una specifica area), con l’onere di manutenzione e del mantenimento del parco didattico adiacente.

Quindi in sintesi l’idea è quella di rendere fruibile l’area che ad oggi non è possibile vedere e frequentare.

Nella proposta che sottoponiamo alla attenzione ed alla approvazione del consiglio si propone di individuare una divisione dell’area in due zone (A) quella per l’attività economica compatibile, nella zona (B) la parte da dedicare a parco didattico.
Quando parliamo di “attività economica compatibile” si indicano come attività ammesse:
- Floricoltura, coltivazione di piante ornamentali, commercializzazione di prodotti inerenti all’esercizio. Quindi attività vivaistiche.

Il Canone base di gara è di 5000euro calcolato in questo modo, 15000eruo canone area, a cui va sottratto il costo di 10mila euro per la manutenzione della restante area.
Si propone come periodo di affidamento diciotto anni, valutato come tempo minimo indispensabile per l’ammortamento degli investimenti fatti sull’area dal soggetto che si aggiudicherà la gara.

Potranno partecipare al Bando di Gara, soggetti privati, cooperative sociali, associazioni ambientaliste, persone fisiche.

Si tenga presente che i criteri di valutazione del bando sono tarati in modo tale da favorire le offerte che hanno dei contenuti innovativi e migliorativi sul progetto e non sulla offerta economica. Infatti su un punteggio totale di 100, 60 punti vengono affidati sul progetto e 40 sull’offerta economica.

Ad esempio progetti sui quali la zona economicamente compatibile si riduce a beneficio della parte dedicata a parco didattico, si assegnano 20 punti, oppure si assegnano 15 punti sul piano delle manutenzione e del loro cronoprogramma, 10 punti chi presenta il progetto migliore di tutela della flora esistente, ed ancora, altri 10 punti sui percorsi didattici con relativa cartellonistica informativa, in più se nella parte economicamente compatibile saranno piantate piante autoctone da mettere a disposizione dell’ente locale si aggiudicheranno altri 10 punti ed infine si assegnano 5 punti ai progetti che vedano una sinergia con il mondo dell’associazionismo ambientalista locale.

I restanti 40 punti verranno assegnati alla offerta economica più vantaggiosa.
venerdì 6 novembre 2009
Voglio aggiungere poche cose rispetto al documento che è stato appena letto, ma credo che sia utile alla discussione che mi auguro avvenga i questo consiglio.

Lo statuto dell’albero europeo è il primo passo che questa amministrazione intende percorrere per mettere al centro in città il tema della valorizzazione e tutela del patrizio Verde.
Non è intenzione di questa amministrazione pensare alla intangibilità dell’albero, ma occorre cominciare a riflettere a questo non più come un oggetto, ma come un bene, sia dal punto di vista patrimoniale sia dal punto di vista ambientale per le cose che sono contenute con precisione dell’ordine del giorno.

Lo statuto Europeo dell’albero viene discusso in questo consiglio alla vigilia di un importate appuntamento in città, la Festa degli Alberi che si terrà sabato 7 novembre. Sabato diverse associazioni cittadine saranno in piazza martiri e alla oasi francesa nell’intero arco della giornata, e metteranno a dimora diversi alberi, distribuiranno piantine locali, ed esporranno i lavori realizzati nelle scuole cittadine.
Questo Ordine del Giorno cada oggi anche per ringraziare questi volontari che con il loro impegno il loro lavoro, dedicano parte del loro tempo libero per rendere la nostra città sempre più bella e vivibile.

Lo Statuto Europeo dell’albero, che si discute qui questa sera è il primo passo, il primo mattone di un lungo percorso che ci porterà alla fine, a discutere ed approvare un regolamento per il Verde del comune di Carpi, un regolamento che per essere efficace dovrà a nostro avviso essere ragionato e discusso anche con gli altri comuni del distretto.

La giunta con questo odg si impegna a sviluppare una serie di iniziative sul territorio per sensibilizzare la cittadinanza a valorizzare e tutelare questo patrimonio, coinvolgendo le scuole, le associazioni e i professioni.

In più ci siamo voluti impegnare con la città, e con il consiglio comunale, nel corso della discussione per l’aggiornamento dello strumento urbanistico, ad individuare una area da “rimboscare”. Anche con questo piccolo atto vogliamo mettere nero su bianco un primo impegno assunto con gli elettori e con il programma del Sindaco.
Ecco il testo dell'Odg:


L’albero come elemento da valorizzare e tutelare,
attraverso l’adozione dello “Statuto Europeo dell’Albero”



Carpi 14 ottobre 2009





Premesso che:
- E’ intenzione di questa Amministrazione procedere alla predisposizione e alla realizzazione di un percorso attraverso iniziative di sensibilizzazione, o l’adozione di strumenti normativi ed operativi, che permettano in modo tangibile, effettivo ed efficace l’istituzione della valenza della presenza dell’albero in Città, senza però arrivare alla intangibilità dell’albero.
- Gli alberi sono componenti fondamentali del paesaggio, e quest’ultimo è un valore tutelato dall'art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana.
- Gli alberi rappresentano indiscutibilmente un bene di interesse collettivo, assoggettabile perciò a regolamentazioni e limitazioni in presenza di motivi speciali e di pubblico interesse.
- Gli alberi compiono funzioni importanti come la depurazione delle acque e dell'aria, rendono possibile un migliore regolamentazione del ciclo dell’acqua; consolidano e migliorano i suoli; sono materie prime, alimentari e medicinali; rifugio per la vita animale e migliorano la varietà biologica del territorio.


Considerato:
- Che poiché un albero assorbe CO2 producendo ossigeno, è facile intuire l'importanza che ha nel ridurre la concentrazione di anidride carbonica prodotta dalle nostre attività. Quindi gli alberi, oltre a ripulire l'aria, ci aiutano a ridurre l'effetto serra generato dall'aumento costante di CO2. Ad esempio un Faggio di 100 anni assorbe 2,5 kg di CO2 ogni ora e libera 1,7 kg di ossigeno nell’aria, pari all'ossigeno respirato da 10 persone. Occorrono 19 alberi di noce per equilibrare la CO2, prodotta dalle 2 auto di una famiglia media. In città le case che si trovano all'ombra degli alberi hanno una temperatura interna di 2-3 °C inferiore rispetto a quelle che stanno in pieno sole. Studi recenti dimostrano che se si aumentasse del 10% la superficie verde in città come Roma e Milano, la temperatura dell'aria si abbasserebbe di circa 2 °C, con conseguenti risparmi energetici dell'8-11% circa per il raffreddamento delle case. (fonte ENI scuola)





L’Amministrazione Comunale di Carpi adotta:
Lo “Statuto Europeo dell’albero” (in allegato) come traccia per una giusta relazione tra l’Uomo, e l’albero ornamentale, allo scopo di contribuire fattivamente alla valorizzazione della presenza dell’albero nelle Città, percorso realizzabile solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza dei Cittadini.

Questa Amministrazione Comunale si impegna:
- A costruire percorsi di conoscenza del valore della presenza degli alberi in città, a lavorare in sinergia con i Comuni delle Terre d’Argine per adottare in questo ambito un “regolamento del verde” sovracomunale, che valorizzi e tuteli il patrimonio verde sul territorio;
- ad individuare attraverso l’aggiornamento dello strumento urbanistico un’ampia zona della città da dedicare alla ripiantumazione ed al rimboschimento.





Il Sindaco





(Enrico Campedelli)
(Allegato)


LO STATUTO EUROPEO DELL’ALBERO DA ORNAMENTO

Prologo

Scopo di questo documento è la definizione della relazione che intercorre fra l’Uomo e l’albero ornamentale.

Articolo 1

L’albero è vivo: nasce, cresce e muore. Tutto ciò non accade secondo il metro umano poiché la vita di un albero può durare secoli.

Articolo 2

L’Uomo vede nell’albero:
· l’albero della foresta che produce legname da costruzione per riparo, benessere e costruzioni creative;
· l’albero da frutto come fonte di cibo;
· l’albero ornamentale con i suoi molteplici usi: fornitura di un equilibrio ecologico fra gli assetti rurali ed urbani e come parte integrante del paesaggio che aumenta decisamente il benessere degli abitanti della città.

Articolo 3

Gli alberi ornamentali, con tutto ciò che essi rappresentano in termini di significato storico e simbolico, hanno assistito all’evoluzione delle passate civiltà umane e ci sono stati trasmessi in eredità perché le generazioni future li nutrano e li difendano. La continuità di questa eredità, tenendo conto delle diverse situazioni ecologiche e culturali può essere garantita solamente da programmi ad ampio raggio quali:

· dare informazioni alle professioni ad essa collegate ed al pubblico;
· ricerca e sviluppo, oltre ad un’azione relativa alla progettazione ed alla gestione creativa dell’albero .
·
I professionisti che si occupano della cura degli alberi in ogni settore, in qualità di amministratori degli alberi ornamentali, incoraggiano la creazione ed il compimento di programmi a lungo termine per tramandare questi alberi e per assicurarne la continuità.

Articolo 4
La conoscenza scientifica degli alberi sta iniziando a svilupparsi ma è ancora agli stadi iniziali. Il progresso in questo campo implica il mettere in campo mezzi umani, tecnologici e finanziari che possono essere reperiti soltanto dalle istituzioni pubbliche o private, con il supporto di istituzioni nazionali, europee ed internazionali.

Articolo 5
L’esistenza degli alberi ornamentali è soggetta a specifiche costrizioni che comportano il fornire cure specialistiche per assicurare la pubblica sicurezza.
L’organizzazione e la realizzazione del lavoro non può che stimolare l’attività economica e portare lavoro e benessere.
Ciò deve essere incoraggiato.

Articolo 6
Le capacità richieste per un’amministrazione dinamica di un tale lascito, richiedono una preparazione specifica a tutti i livelli, dalla progettazione all’assunzione di decisioni fino all’attrezzatura.
Sono le direttive della Comunità Europea ad assicurare standard comuni per questi programmi educativi, pur tenendo conto delle differenze culturali.

Articolo 7
L’amministrare gli alberi è un elemento importante all’interno delle pratiche di moderna arboricoltura. La condivisione delle idee e la volontà di cooperare dovrebbe dapprima farsi strada fra i professionisti del settore in modo da portare avanti e sviluppare metodi e tecniche che a loro volta diverranno pratica comune all’interno della Comunità Europea.

Articolo 8
Le informazioni al grande pubblico dovrebbero essere rese disponibili, sia per le scuole che per il pubblico in senso ampio. Una maggiore consapevolezza nell’arboricoltura aiuterebbe tutti i cittadini ad apprezzare gli alberi e la necessità di preservare questa eredità
mercoledì 4 novembre 2009
Abbattute alcune piante decisamente compromesse

Si stanno svolgendo in questi giorni alcuni interventi sul filare di pioppi cipressini lungo via Griduzza, la strada che collega Cortile alla periferia di Carpi. Durante i lavori in quota, spiegano i tecnici dell’Ufficio Ambiente del Comune, sono state rilevate marcescenze, talvolta diffuse, derivanti da "antichi" tagli di capitozzatura eseguiti sulle branche primarie delle piante. Nel corso degli anni dette marcescenze si sono diffuse all'interno dei tronchi fino a causare cavità considerevoli e tali da compromettere definitivamente, in taluni casi, la stabilità degli alberi. L'intervento in corso si sta quindi rivelando più impegnativo ed oneroso del previsto e per alcuni esemplari decisamente compromessi si è reso necessario procedere all'immediato abbattimento per ragioni di sicurezza.

Nel corso della settimana i lavori proseguiranno e non si esclude la necessità di abbattere altri pioppi. Via Griduzza resterà chiusa al traffico, anche per questo motivo, fino a giovedì 6 novembre, dalle ore 8 alle ore 18.

domenica 1 novembre 2009
Perché non iniziare un dibattito serio sul futuro di Carpi per ragionare sulla città che vorremmo tra 20 o 30 anni? Carpi ha avuto fino ad ora uno sviluppo ordinato, il trend di crescita della popolazione ci ha portato dai 59mila agli attuali 67mila abitanti. Una città che offre tanto ai sui cittadini in termini di opportunità, servizi, svago e lavoro, riuscendo a coniugare tutto questo con uno straordinario senso civico vera spina dorsale della nostra comunità.

Fatta questa semplicistica fotografia della realtà attuale, credo sia utile iniziare a dire che tipo di città abbiamo in testa. La discussione che si aprirà con l’aggiornamento dello strumento di programmazione urbanistico, ovvero con il superamento del PRG2000 che ci porterà entro questo mandato al Piano Strutturale, al nuovo Regolamento Urbano Edilizio, ed infine al Piano Operativo Comunale, ci permetterà di ripensare anche nel dettaglio la nostra città.Dovremo avere anche il coraggio di fare sperimentazione sui temi di risparmio energetico, edilizia residenziale ad impatto zero, ad un sistema della mobilità più fluido.

Penso alla Carpi del futuro individuando alcuni assi di azione concreta nella sua crescita e trasformazione:

* Dovremo ripensare parti della città costruita, soprattutto quelle realizzate tra gli anni ’60 e ’70 edifici con alta dispersione energetica. Costruite in economia e con tecniche costruttive che non consideravano le norme e i problemi legati alla sicurezza sismica. Case realizzare in zone dove oggi è impossibile pensare a percorsi ciclo-pedonali in sicurezza, dove persino i marciapiedi sono assenti. Qui credo serva uno sforzo di immaginazione e di progettazione, accorpando isolati, immaginando nuove aree verdi, percorsi pedonali, una nuova viabilità
* Consumare in modo limitato nuovo territorio, non nascondendoci dietro ad un dito, affermando che parte delle espansione attuale della città ha permesso a Carpi di dotarsi di nuove scuole, asili, la ristrutturazione del cuore della città, la realizzazione di nuove infrastrutture, senza chiedere un euro ai cittadini, quindi se non cambia qualcosa nel regime di trasferimenti se ai comuni non viene riconosciuta una autonomia finanziaria, per realizzare nuove opere saremo costretti a mangiarci altro territorio. In tal caso sarà indispensabile ragionare sui criteri di sostenibilità ambientali.
* Una città che cresce in modo verticale e non orizzontale. Carpi vede una presenza di palazzine o case sparse, con una altezza che in genere non supera i 2\3 piani da terra, sono pochi gli edifici infatti che superano i 6 piani, cioè 18 metri di altezza dal suolo. Credo che dovremo pensare ad una città che cresce in altezza, questo per limitare la sua espansione sul territorio agricolo che va preservato.
* Pensare a nuove aree verdi, corridoi ciclo pedonali, ad un bosco al confine della città costruita dovranno essere gli interventi sul nostro patrimonio verde
* Ripensare al ruolo dei quartieri, alla loro permeabilità con pezzi importanti della città, ai servizi che si possono trovare al loro interno, ai luoghi di aggregazione agli spazi verdi, sarà invece la sfida per pensare ai quartieri non come "dormitori", ma come pezzi vivi e vitali di un tessuto sociale.

Questi penso possano essere i capisaldi su cui iniziare ad immaginare e disegnare la Carpi dei prossimi anni. E’ una sfida che vogliamo lanciare a tutta la città e l’occasione che ci da il PSC non può essere sprecata.