Segnalo:

Cerca nel blog

Etichette

Chi sono:

La mia foto
Nato a gennaio del 1974 a Carpi, diplomato presso l’istituto G. Vallauri, si iscrive a Storia Contemporanea a Bologna. Ha svolto attività ricreative con l’Arciragazzi organizzando campi gioco e soggiorni estivi. Nel 1994 viene nominato segretario della Sinistra Giovanile, incarico che ricopre fino al 1997. Nel 2000 viene nominato responsabile organizzativo dei Ds, tre anni dopo viene eletto Segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che riveste fino alla fine del 2006. In Consiglio comunale ininterrottamente dal 1995 è stato capogruppo (anche nel consiglio delle Terre d'argine. Sposato con Valeria, ha un bambino, Giacomo, di tre anni. Nella Giunta Campedelli: Assessore con delega per le seguenti materie: Pianificazione Urbanistica – Edilizia Privata – Servizi Ambientali ed Energetici.

Blog Archivio

mercoledì 31 marzo 2010
Ho letto oggi l'editoriale di CONCITA DE GREGORIO su l'Unità. Disegna uno stato d'animo e da una lettura anche tagliente sulle recenti elezioni regionali, che rispecchia in molte parti le mie riflessioni e le letture.

  • Riprendiamo da dove eravamo rimasti, ora che la notte è passata e la realtà si illumina. Il centrosinistra ha perso due regioni cruciali, il Piemonte e il Lazio: un colpo durissimo, per quanto la sconfitta sia stata di misura. Perdere di poco aggrava non allevia l'amarezza. Resta dunque compresso tra il Sud in mano alla destra, con la fulgida eccezione della Puglia, e il Nord dominato dalla Lega che cala verso il centro come una colata lavica inesorabile. I dati dell'Emilia dicono che - se non cambieranno le cose - sarà la prossima a tingersi di verde. Una tenaglia. Scrivevo ieri notte: il paese è stanco. Questo è un voto di delusione e di rabbia. È così: delusione e rabbia verso un centrosinistra che ha disatteso le aspettative. Che rispetto a quel che l'elettorato chiedeva non ha avuto abbastanza coraggio: di cambiare la sua classe dirigente, di puntare sul rinnovamento, su logiche nuove e non solo su somme aritmetiche di alleanze possibili, su un progetto chiaro semplice e alternativo che fosse anche - come dice Vendola - un nuovo «racconto». Anche un linguaggio diverso, certo. La delusione e la rabbia accomuna pezzi di elettorato distanti come i leghisti, i dipietristi, i sostenitori di Grillo. È un sentimento che cresce in provincia, nell'Italia profonda. Tra coloro che hanno votato Lega ci sono milioni di delusi dal Pd. «Si dedica agli ultimi e dimentica i penultimi, che siamo noi» dice uno di loro a Paolo Stefanini nel suo bel libro Avanti Po: ceti popolari, piccola borghesia. Tra gli elettori di Di Pietro ci sono milioni che trovano questo Pd troppo prudente, timido, troppo rivolto al centro di Casini. Moltissimi hanno trovato casa in una posizione ancor più netta, quella di Grillo. Tra le centinaia di mail arrivate ieri eccone una. Scrive Carla Ferrari: «Ho votato Grillo per stanchezza, per desiderio di cambiamento senza grosse aspettative, per dare un segnale al Pd, perché stanca dei soliti meccanismi di potere. Non credo che il Movimento 5 stelle abbia tolto la "manciata utile": se non ci fosse stato, non avrei votato. Lavoro in una biblioteca trasformata in istituzione dal sindaco Cofferati a fine mandato. Viviamo una situazione di abbandono senza precedenti dopo essere stati il fiore all'occhiello con Bologna capitale della cultura. Non riesco più a porgere l'altra guancia. Sono convinta che la manciata utile l'abbiano buttata nel cestino le mani che stanno smantellando il "modello emiliano" un pezzo alla volta, candidando personaggi impresentabili. A loro preferisco gli ingenui, gli inesperti: rappresentano di più il mio smarrimento, la mia confusione, il mio desiderio di cambiamento». Penso che questo sentimento di stanchezza e di rivolta, di delusione sia vastissimo. È quello che ha vinto le elezioni. Ora abbiamo davanti tre anni durante i quali questo governo proverà a dare il colpo finale al Paese a partire dalle riforme istituzionali. Ne cambierà i connotati. Una lunga marcia che esige che ci si attrezzi di quel che è mancato o non c'è stato abbastanza. Energie nuove, nuove logiche. Più idee, più concretezza, più visione. Più contatto con l'Italia reale, meno analisi a tavolino e più ascolto. Il coraggio di cambiare davvero. L'alternativa, dicono i nostri lettori, è andarsene: fisicamente altrove, o chiusi dentro. A voi la scelta. Noi restiamo.

venerdì 26 marzo 2010

In queste ultime settimane di campagna elettorale abbiamo assistito molto ad un dibattito che non parlato dei problemi della gente, dei programmi e quindi delle proposte dei candidati per risolvere o mitigare questi problemi, abbiamo assistito ad un dibattito incentrato sui problemi del premier che sono diventati i problemi del paese o peggio abbiamo visto che le sue priorità personali sono diventate le priorità della nazione.

Credo utile riportare l’attenzione in questa fase finale sui programmi, perché domenica e lunedì non si chiameranno milioni di italiani a votare per decidere sul presidenzialismo, sulle intercettazioni, ma su chi dovrà governare le regioni per i prossimi 5 anni.

Da pochi mesi mi trovo a svolgere la funzione di amministratore pubblico, compito che impegna moltissimo nello studio, nell’analisi e del proporre soluzioni ai problemi di una comunità in rapido cambiamento e forse è per questo che propongo una lettura un po' settoriale sul programma di Vasco Errani,

I temi su cui ha incentrato la campagne elettorale Errani come Ambiente e Territorio, sono quelli centrali a mio avviso per un governo razionale, serio e concreto del futuro della nostra regione.

Nella premessa del suo programma su questi temi, si delinea immediatamente la bussola, la strada che si vuole percorrere con decisione, “Vogliamo determinare e valorizzare la centralità e la trasversalità della questione ambientale, determinare condizioni e limiti di qualità entro cui disegnare il futuro del nostro territorio, rinsaldando il rapporto tra economia, socialità e tutela delle risorse naturali: quelle che su scala internazionale vengono chiamate green economy e green society.”

Oppure quando si afferma “sull’uso razionale e sul riuso delle risorse ambientali” credo si delineino con chiarezza le sfide che si vogliono affrontare per rimettere al centro l’ambiente e il territorio nell’azione del governo regionale.

Il rilancio di temi chiave come la sostenibilità,“Per vincere la sfida occorre infine saldare le azioni amministrative ed economiche ad una forte consapevolezza ed educazione alla sostenibilità dei cittadini”, la sfida sulla produzione di energia da fonti rinnovabili “Con il Piano energetico regionale si è determinata una nuova “energica” spinta allo sviluppo di fonti rinnovabili e risparmio energetico. Entro pochi anni dobbiamo diventare la regione italiana con la maggiore dotazione di impianti fotovoltaici” mi spingono a sostenere Errani non solo per “partito preso” ma per la proposta programmatica seria che ha messo in campo.


Per leggere nel dettaglio il programma ti rimando a questo link:
http://www.vascoerrani.it/public/2010/03/Piano_Mandato_Cap3.pdf

Per leggere il programma completo:
http://www.vascoerrani.it/il-programma/

Sito:
http://www.vascoerrani.it


giovedì 25 marzo 2010


Fassina: "Berlusconi, lasci stare i numeri di piazza San Giovanni, legga i numeri dell’Istat". Disoccupazione record e Treu denuncia: "mezzo milione di cassintegrati".

immagine documento
430.000 posti di lavoro persi in 12 mesi, la disoccupazione che sale all’8,6% nell’ultimo trimestre del 2009 con 2.300.000 persone in cerca di occupazione. C’è ancora chi dice che la crisi è passata? Per l’economia italiana è la più seria del dopoguerra e lo dice l’ISTAT non dei profeti di sventura. Tanto più che il PIL è al -5,1 %, il dato peggiore dal 1971 e in questi due anni, il governo Berlusconi ha dimostrato di non avere una politica economica.
Stefano Fassina, responsabile economia del Partito Democratico, è sferzante con il governo: “Caro presidente . Caro ministro Sacconi smetta di picconare i diritti costituzionali del lavoro e dica ai lavoratori, ai professionisti e agli imprenditori italiani perché non si fa la riforma degli ammortizzatori sociali. Dite perché non si fa politica industriale, perché non si sostengono gli investimenti dei Comuni e delle imprese. La crisi è globale, ma gli errori di politica economica sono nazionali. Un’altra politica economica è necessaria e possibile”.
E poteva anche andare peggio, se a frenare il crollo non ci fosse stato l'aumento degli stranieri che hanno assorbito il colpo per la nostra economia; secondo l'Istat, il risultato ha due facce: da un lato la riduzione della componente italiana, in calo di 527 mila unità, dall’altro l’aumento di quella straniera, pari a 147 mila individui.
Come se non bastasse alla crescita della disoccupazione si accompagna un incremento degli inattivi, pari al 1,7%, cresce cioè il numero di chi ha perso le speranze e ha smesso di cercare un lavoro in quanto convinto di non trovarlo.
E’ chiaro che senza avere l’idea di come uscire dalla crisi il tema dell'occupazione è stato tolto dall’agenda di governo, e nella campagna elettorale per le amministrative la destra non ne ha proprio parlato. Lo evidenzia Anna Finocchiaro, Presidente del Gruppo Pd al Senato: “La stranezza di questa campagna elettorale, è che non si discute dei problemi veri delle italiane e degli italiani: la disoccupazione, la crisi, le imprese che chiudono, la cassa integrazione che finisce, l'occupazione che cala”.
C’è una porzione sempre più consistente della società italiana che non sembra potersi più richiamare all’articolo 1 della Costituzione: Licenziano le imprese che la difficile congiuntura economica ha messo ai margini del mercato e costrette alla chiusura, licenziano quelle che per stare a galla stanno comunque ridimensionando la loro produzione e di conseguenza anche i posti di lavoro.

E i tagli stanno colpendo via via tutte le categorie: prima i più deboli sul mercato del lavoro, i salariati a tempo determinato, per il 27,9 % giovanili. Ora l'Istat ci racconta che la tempesta sta investendo pesantemente anche i lavoratori a tempo indeterminato. Colpendo proprio quelle regioni settentrionali dove storicamente sono più radicati gli impianti industriali e dove è più diffusa la piccola e media impresa, anche artigianale, che ha subito e subisce l'impatto più forte della recessione.

Ma la crescita della disoccupazione è come se non avvenisse sotto gli occhi di tutti, per colpa dei richiami all’ottimismo di Silvio Berlusconi e dei i suoi ministri che ogni giorno le tv pubbliche e private ripropongono come un mantra. Eppure costoro ci prendono in giro, raccontandoci che una tragedia sociale ed economica di queste dimensioni si può mettere al riparo con i 300 milioni di agevolazioni per l'acquisto di motorini, o elettrodomestici!

Come se non bastasse due ministri, il titolare del Lavoro Sacconi e quello dell'Economia Tremonti, ribattono che i dati non sono poi così negativi. Sacconi parte proprio da quel 7,8 di disoccupazione media, che risulta più basso dei valori medi dei Paesi dell'area euro e degli Stati Uniti, entrambi superiori al 9,4 per cento. Anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sminuisce la gravità della situazione, pochi giorni fa da Bruxelles ha ribadito che i dati italiani “sono comunque i migliori” nell'ambito dell'Ue. A questo ragionamento assurdo, su chi è peggio di chi, segue la replica puntuale e circostanziata di molti esponenti del Partito Democratico.

“Non vorremmo sentire nuovamente le rassicurazioni del ministro Sacconi che tutte le volte ci spiega che il nostro tasso di disoccupazione è al di sotto della media europea” dice Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera commentando i dati Istat sull’occupazione. “Quello che il ministro dimentica sempre di dirci – prosegue - è che il dato più rilevante è costituito dal tasso di attività che si attesta al 57,5% con un calo dell’1,2% ed è tra i più bassi dell’Ue. Il governo anziché tingere artificialmente di rosa la situazione, a puro scopo elettorale, farebbe bene a dire la verità e a mettere in cantiere misure idonee per uscire dalla crisi: una politica industriale che guardi all’innovazione e individui i settori strategici; l’adozione di ammortizzatori sociali universali; il potenziamento del reddito delle famiglie per stimolare i consumi interni, come da tempo chiede il Pd con le sue proposte”. Che la situazione sia drammatica, prosegue Damiano, ce lo ricordano due dati: un miliardo di ore di cassa integrazione nel 2009 e 160 tavoli di crisi aperti. “Che non siamo fuori dalla crisi lo sanno tutti, meno il Presidente del Consiglio. Credo che la politica minimalista di questo Governo, che aspetta che passi la nottata, ci porterà amare sorprese. Bisogna, a mio avviso, cambiare passo perché non solo cresce la disoccupazione, ma il 2010 e il 2011 purtroppo saranno due anni di licenziamenti collettivi e di licenziamenti individuali e silenziosi di chi non ha tutele sufficienti.
Credo allora che dobbiamo tenere insieme i tre problemi: la ripresa di un'iniziativa di politica industriale (non mi si dica che il futuro di questo Paese sarà dato da un po' di centrali nucleari o dal ponte di Messina!), il sostegno ai redditi e ammortizzatori sociali più estesi”.

Il senatore Tiziano Treu vicepresidente PD della Commissione lavoro evidenzia come il tasso di disoccupazione sia solo uno dei dati della grave situazione occupazionale, a cui vanno aggiunti il mezzo milione di cassintegrati, che rappresentano il 2% dei lavoratori e presto rimarranno senza cig, e i cosiddetti inattivi, tanto scoraggiati da non essere neppure considerati nelle rilevazioni. Il tasso di inattività è al 37,9% e colloca l'Italia al 25° posto in Europa. Treu tra gli indicatori negativi che Sacconi finge di non vedere cita anche “la disoccupazione nel Mezzogiorno, quella giovanile al 23,5% e il tasso di occupazione che è bassissimo, al 57,5% e porta anche in questo caso, l'Italia al 25° posto in Europa. Questo significa che l'Italia usa solo poco più della metà del suo capitale umano. Se il governo intende continuare così, senza una strategia seria per l'occupazione, senza un reale investimento sulla piccola e media impresa e senza prevedere un'organica riforma degli ammortizzatori sociali, non solo non ci sarà più alcuna consolazione possibile ma - conclude Treu - l'economia italiana non
si aggancerà alla ripresa quando questa comincerà in qualche parte del mondo".

“I dati dell’Istat sul commercio sono preoccupanti e testimoniano che il 2009, per molte famiglie, è stato un anno di emergenza economica che li ha costrette a tagliare addirittura la spesa per gli alimenti”. Lo dichiara Donata Lenzi della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“A questa situazione grave – prosegue Lenzi - il governo ha risposto in modo assolutamente inefficace e inadeguato. L’unico intervento a sostegno del reddito delle famiglie è stata la social card che ha fatto arrivare, nel 2009, solo 40 euro al mese in 450mila famiglie. È evidente a tutti la sua inefficacia. Manca completamente un intervento per la riduzione della pressione fiscale che, con il governo Berlusconi, è tornata a crescere. Non sono più rinviabili, dunque, interventi a favore delle famiglie, dei pensionati e dei lavoratori”.

Il Senatore del Pd Ignazio Marino, analizzando gli allarmanti dati Istat, esorta sulla situazione sociale del Paese, sempre più in difficoltà. “Più di tre milioni di lavoratori con contratti atipici, famiglie che non riescono a pagare le bollette e a volte nemmeno a comprare la carne. Nono sono solo numeri o statistiche, sono persone in carne ed ossa che non sanno più come andare avanti". "Per aiutare veramente i settori in crisi dovremmo promuovere innanzitutto un modello economico e sociale che metta al centro la persona. Due misure sono urgenti: primo introdurre la flexsecurity, ovvero sostenere e dare più garanzie ai giovani lavoratori, conciliando la flessibilità occupazionale richiesta dalle imprese con le sicurezze sociali che spettano ai lavoratori. Il secondo punto riguarda l'accesso al credito: le banche devono fare la loro parte e contribuire a sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà. “Il Governo smetta di sbandierare ottimismo propagandistico e si decida sul serio e al più presto ad avviare le riforme, che siano nell'interesse dei cittadini. Anche perché le cose fatte fino ad oggi sono purtroppo note: risorse sottratte al Fas e agli enti locali, megacondono per gli evasori con lo scudo fiscale, tanti soldi per Alitalia, 20 miliardi di euro di Iva persi, aumento di 12 miliardi della spesa per la Pubblica amministrazione, tagli di 8 miliardi in tre anni per le scuole e di nove miliardi di investimenti per il 2010, scelta assurda in un momento di piena recessione.

Dunque, si tratta di una sfida in cui è in gioco il futuro prossimo del paese. Una sfida che dovrebbe essere la principale preoccupazione del governo in carica. Che viceversa si occupa e preoccupa soltanto di intercettazioni telefoniche e di presidenzialismo. È palese orma un atteggiamento insolente, oltre che irresponsabile, in questa negligenza del governo verso i problemi vitali di tanti italiani senza lavoro.

testo interrogazione


OGGETTO: RISPOSTA INTERROGAZIONE SUL CANILE DI CARPI

Caro consigliere la ringrazio per l’interrogazione che mi ha rivolto, perché ci dà l’occasione per ragionare e discutere e spero fare chiarezza su questa vicenda.

Innanzitutto fa piacere leggere nella premessa di questa interrogazione il dissociarsi dalle dichiarazioni del consigliere delle Lega Arboresi, che associa in modo strumentale Cani e Nomadi Sinti di Carpi, come ha chiesto in un suo recente intervento ai giornali la consigliera Depietri quando affermava che la “La Lega Nord genera un clima di odio inaccettabile. Il subdolo paragone tra gli animali del canile e i nomadi è ripugnante e va condannato da tutte le forze democratiche e civili”, e il sottoscritto insieme a questa giunta si unisce a lei Rostovi e alla consigliera Depietri, nel condannare con decisione e disgusto queste parole. L’amministrazione comunale lavora perché diritti e doveri, e sottolineo in particolare i doveri, siano rispettati dai carpigiani tutti anche quello di etnia sinti, ed è impegnata per promuovere l’integrazione dei bambini del campo e responsabilizzare maggiormente i singoli nuclei famigliari, anche attraverso l’adozione di contatori di elettricità individuali, in modo che ognuno si faccia carico delle proprie spese. Nel campo Nomadi di Carpi ci sono minori e neonati. L’attenzione dell’amministrazione è rivolta in primo luogo a loro.

Detto questo, caro consigliere vorrei anche dire in premessa, che i tagli relativi al Canile non dipendono da un giudizio negativo sul prezioso lavoro che i volontari compiono, ma dalle difficoltà che si sono riscontrate nel chiudere un Bilancio di previsione 2010 che vede un calo delle entrate e dei trasferimenti di ben 5 milioni di euro. Il Bilancio è stato approntato chiedendo sacrifici a tutti quelli che hanno un rapporto economico con l’ente, partendo dal presupposto che oggi la situazione economica è tale che famiglie ed imprese sono alle prese con scelte e difficoltà che hanno imposto sacrifici: questa stessa crisi ricade sugli enti locali che sono chiamati anch’essi a compiere scelte difficili. Va ricordato che i tagli fatti sono serviti a garantire immutati i servizi sociali e quelli scolastici ed educativi. Se si riescono a fare nel 2010 le stesse cose che si sono fatte nel 2009, con 5 milioni di euro in meno in cassa ripeto, è perché si sono chiesti sacrifici a tutti coloro che hanno un rapporto economico con il Comune, Canile compreso. Si tratta, lo ribadisco, di una associazione che compie un lavoro prezioso e duro, che merita la gratitudine di questa amministrazione e della città: per questo l’amministrazione ritiene utile costruire assieme a privati, aziende e i volontari del gruppo Zoofilo Carpigiano, sodalizi e progetti che mirino ad un coinvolgimento più diretto dei cittadini e delle realtà economico-produttive nel sostenere le iniziative di queste strutture e di coloro che le gestiscono.

Ed è in questo quadro che stiamo programmando una serie di incontri con alcuni esercizi alimentari sul territorio per realizzare una relazione positiva ed una sinergia tra questi e il canile per vedere di sopperire in parte o totalmente ai problemi legati alla alimentazione dei cani, liberando in questo modo risorse che possono essere usate dai volontari per soddisfare altri bisogni, tenga presente anche che riserveremo uno spazio sul giornale periodico dell’ente per informare della necessità che imprese e cittadini aiutino con un contributo economico e\o con parte del loro tempo, questa realtà.

Venendo alla sue domande:

1. Se sia al corrente della situazione di disagio in cui devono operare i volontari che lavorano al canile municipale

Risposta

Tenendo presente che la struttura in cui operano i volontari del Canile è di nostra proprietà, siamo a conoscenza del veloce degrado che alcune parti di questa subisce a causa delle deizioni degli animali. Per questo motivo in questi anni è stata programmata una serie di interventi per la sistemazione del canile. Programmazione che subirà un rallentamento vista la situazione economica generale dell’ente, ma rispetto gli impegni assunti cercheremo di onorarli nel corso del 2010.

2. Se sia al corrente del mancato rispetto delle norme di sicurezza all’interno della struttura (porte di sicurezza, estintori, fili elettrici precari ecc.)

Risposta

La struttura ha standard di sicurezza di base rispettati, è chiaro che è interesse di questa amministrazione dotare il canile di sistemi sempre migliori per garantire una maggiore sicurezza ai volontari ed operatori che lavorano all’interno di questa. Nel crono programma degli interventi previsti che ci impegniamo a realizzare ci stanno anche una serie di interventi su questi temi, come ad esempio il rifacimento del pozzetto esterno, la chiusura degli scavi, le prese nelle gabbie che saranno adibiti ai cuccioli.

3. Se non pensi che, citare nel bilancio di previsione 2010 interventi straordinari come le aree di sgambettamento, quando al canile sono presenti urgenze ben più significative non rischi che ciò venga interpretato dai volontari come sintomo di disinteresse da parte della giunta stessa.

Risposta

Gli interventi di riqualificazione dei parchi, in cui è previsti anche la creazione di sgambatoi per i cani, sono il frutto di un programma di interventi programmati e richiesti dai frequentatori dei parchi stessi, sia dai proprietari dei cani che da singoli cittadini che chiedono che i cani non siano lasciati correre liberamente, ma all’interno di aree delimitate e protette. Il rimo sgambatoio è stato realizzato durante il mandato amministrativo passato nel parco Magazzino, quelli previsto sono in programma nel parco Matto di Cibeno e nel parco Pertini. Credo altresì che per questi motivo i volontari dei canile non debbano interpretare questa come un disinteresse verso loro, ma come l’interesse di questa amministrazione di mettere a disposizione della città luoghi sicuri per i cittadini e per gli amici cani. Va aggiunto infine che per i vincoli del patto di stabilità questi intervenutici auguriamo di poterli realizzare entro la seconda parte dell’anno.

4. Se nel decidere i tagli si sia considerato che, visto l’attuale situazione i volontari potrebbero decidere di non prestare più servizio nella sopra citata struttura . Con il risultato che, il comune per continuare a prestare questo tipo di servizio alla città dovrebbe utilizzare personale interno con un sicuro aumento delle spese di gestione della struttura.

Risposta

I tagli portati al Canile come struttura sono inseriti in una serie di riduzioni che hanno interessato quasi tutte le realtà che hanno un rapporto con l’ente, questo alla luce delle minori entrate, tra cui i tagli ai trasferimenti decisi dal governo agli enti locali. Siamo consapevoli che questi tagli incidano sulle realtà a cui abbiamo chiesto questi sacrifici, ma esattamente come la politica nazionale di questo governo chiede di fare sacrifici a noi enti locali, noi abbiamo chiesto sacrifici alle realtà che operano con noi con convenzioni ed appalti. Quindi siamo stati costretti per mantenere lo stesso numero di servizi, la stessa attenzione a sociale e scuola . Ci piace questa situazione? Aggiungo questa domanda, la risposta è no, avremmo preferito non farli, ma a chi governa spetta il compito di compiere scelte, anche dolorose, e spiegarle in primis a chi le subisce, come saprà caro consigliere, con le volontarie del canile abbiamo fatto diversi incontri, e vorremmo spiegare anche alla città e la sua interrogazione ci permette di farlo. MI auguro che alla scadenza della convenzione i volontari e le volontarie del canile si ripropongano come gestori, perché il giudizio che diamo come amministrazione sul loro operato è positivo e come ho avuto modo di dirlo più volte, la riduzione chiesta non nasce da un giudizio negativo anzi… Lo dico perché sono sicuro che come trattano loro i cani, le cure e i sacrifici che mettono in campo per il benessere di questi animali sarà difficilmente sostituibile, e non vorremmo trovarci nella condizione di dover, appunto, fare a meno del loro prezioso lavoro.

5. Essendo una struttura intercomunale, quali sono e in che modo contribuiscono gli altri comuni

Risposta

Il canile come lei dice è intercomunale, infatti oltre che per il comune di Carpi fa servizio anche per il comune di Novi di Modena, mentre i comuni di Soliera e Campogalliano hanno un rapporto con il canile di Modena. Il contributo di ciascun comune e calcolato in rapporto alla popolazione residente. Per il comune di Carpi riconosce è di €55.474,00 (83%) il comune di Novi di Modena riconosce €11.362,00 (17%)

Cordialmente

testo dell'intterogazione

Oggetto: Risposta alla interrogazione consigliare sul tema PAP (Porta a Porta)

Cara Consigliera la sua interrogazione mi permettete di evidenziare quanto fatto finora dall’assessorato e dall’amministrazione sul tema raccolta differenziata e gestione dei rifiuti.

Corre fare una premessa che ritengo opportuna, ovvero che questa amministrazione sta ripercorrendo con decisione e con fermezza scelte ed indirizzi che questa città si è data da diverso tempo con iniziative coraggiose ed all’avanguardia messe in atto dalle amministrazioni che ci hanno preceduto.

Va detto, infatti, che la scelta di sperimentare e poi ampliare la tecnica della raccolta porta a porta dei rifiuti viene dal primo mandato dell’amministrazione Campedelli.

Con decisione si è proceduto verso questo strumento perché solo attraverso questo sistema si possono ottenere performance utili al raggiungimento del 55% di raccolta differenziata, obbiettivo fissato per il 2009 dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti,.

Il sistema di raccolta Porta a Porta è partito ad ottobre 2006 nella zona nord della nostra città, gestito da AIMAG per conto del Comune di Carpi. Tale servizio, nel corso degli anni, è stato esteso ad altre zone della città di Carpi e arriverà, nel tempo, a coprire tutto il territorio comunale, permettendoci di definire in questo modo una tariffa non più composta sulla tipologia di chi conferisce e sulle dimensioni metriche, ma ad una tariffa puntuale, ovvero composta dal tipo di conferimento fatto.

Per intenderci meglio, ad esempio, oggi per una famiglia la tariffa è composta dal numero dei componenti e dalla metratura dell’abitazione, domani sarà formata solo dal tipo di conferimento, ovvero si pagherà in base al quantitativo di rifiuto indifferenziato consegnato al servizio pubblico, permettendoci in questo modo di poter lavorare su incentivi e disincentivi facendo, ad esempio, pagare di più a chi conferisce rifiuto indifferenziato e premiando chi invece conferisce rifiuto differenziato.

Per questi motivi l’obbiettivo, negli anni, sarà quello di estendere il sistema del PaP a tutto il territorio.

Venendo alla risposte alla sua interrogazione, le posso dire che:

  1. quali sono i risultati attualmente raggiunti?

Ad oggi il dato della raccolta differenziata media su tutto il territorio si aggira sul 57% (dato pubblicato dalla Provincia di Modena), registrando un trend positivo ogni anno dal 2006 al 2009. Infatti è bene ricordare che partivamo da un dignitoso ma insufficiente 38%. Questo risultato ci colloca tra i primi 6 comuni in provincia per raccolta differenziata e ci fa superare l’obbiettivo imposto dal Piano di gestione dei rifiuti provinciale un anno prima. Va poi sottolineato sempre sul tema raccolta differenziata che Carpi è il primo tra i comuni medio gradi in provincia come performance.

2. se vi sono state differenze nella quantità di rifiuti conferiti nelle stazioni ecologiche

Dal 2006 al 2008 i rifiuti conferiti presso la ex-stazioni ecologiche hanno visto un incremento sia di persone che si sono recate in questi centri sia per i quantitativi in Kg di rifiuti conferiti.

Nel 2006 furono 2300 le persone che utilizzarono le SEA, nel 2007 furono 2200 nel 2008 raddoppiarono, arrivando a 4065 presenze.

I rifiuti conferiti tramite lo strumento incentivante della pesatura, è passata dai 433.000 kg nel 2006 ai 520mila del 2007 ai quasi 800mila del 2008.

Colgo l’occasione di questa interrogazione per fare un po’ il punto sul tema SEA a Carpi. Quando si decise di mettere degli incentivi in tariffa per chi portava i propri rifiuti come Carta, Cartone, Plastica, Vetro e Lattine, oltre agli ingombrati, l’obbiettivo era quello di far conoscere le stazioni e il loro uso, e penso che i numeri appena dichiarati diano il senso che l’obbiettivo è stato ampiamente raggiunto. Oggi occorre incentivare il conferimento in SEA di rifiuti pericolosi, quei rifiuti, per intenderci, che attualmente non è possibile conferire nei cassonetti stradali o consegnare al servizio domiciliare (c.d. porta a porta), quali oli e grassi commestibili, pile e batterie di pile, RAEE, grandi elettrodomestici, televisori, monitor, ecc, Quindi per il 2010 si è scelto di premiare il loro conferimento nei CRC con un maggior peso incentivante sullo sconto tariffario rispetto ai rifiuti conferiti al sistema stradale o domiciliare, con l’obbiettivo di incrementare, fino alla massima potenzialità possibile, la raccolta differenziata stradale o domiciliare delle tipologie di rifiuti già raccolte con tali modalità (carta, cartone, plastica, vetro e lattine), disincentivandone il conferimento presso i CRC mediante l'applicazione di un coefficiente di riduzione che consenta di limitare il peso incentivante di tali materiali sullo sconto tariffario.

Questo, crediamo, porterà anche ad un uso più limitato dei CRC ed è per questo motivo che si è scelto anche di ridurre gli orari di apertura. Le motivazioni che ci hanno spinto insieme al gestore AIMAG a modificare questi orari di apertura va inserito in un quadro di razionalizzazione e ottimizzazione del servizio, per rendere più economico l'intero sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, superando progressivamente la duplicazione dei sistemi di conferimento attualmente in uso (raccolta domiciliare, raccolta stradale nelle stazioni ecologiche di base, conferimento presso i Centri di Raccolta Comunali), in modo da ridurre i relativi costi di gestione.

A Carpi sono presenti 4 CENTRI DI RACCOLTA, due collocati a Nord e due a Sud, e sono aperti in alternanza o alla mattina o al pomeriggio; per capirci faccio un esempio: se il CENTRO DI RACCOLTA di Fossoli è aperto alla mattina quello di via Pezzana è aperto al pomeriggio, se quello di via Lucrezio è aperto al pomeriggio quello di via Watt è aperto alla mattina. La scelta è stata quella quindi di garantire sempre un centro di raccolta aperto nell’arco della giornata sia a Nord che a Sud.

  1. se si sono registrati comportamenti differenti nelle varie aree di Carpi

E’ emerso che dove il sistema della raccolta dei rifiuti è gestito utilizzando il sistema PaP, la raccolta differenziata di quelle zone si aggira tra il 70 e 75%, quindi è chiaro che l’allargamento di questo sistema non potrà che migliorare la percentuale di raccolta differenziata di Carpi.


  1. quali sono i progetti di ampliamento della raccolta porta a porta in nuove zone della Città e in quali tempi si attueranno.

Il 1° maggio di quest’anno si estenderà il sistema del Porta a Porta in tutta la zona industriale, ovvero nel quadrante che va da via dell’Industria, via Guastalla, Via Castellani e A22. Interesserà complessivamente 400 aziende e 100 famiglie, incrementando quindi il dato dei 39mila cittadini e 2160 aziende che già ora, nelle diverse zone della città, sono servite dal servizio di raccolta a PaP.

Verso la fine della seconda metà di quest’anno contiamo di introdurre questo sistema anche nel resto della territorio ad esclusione delle Frazioni e del centro storico, zone che necessitano, per la loro tipologia, di un modo di approccio diverso da quello finora utilizzato e, quindi, di un momento ulteriore di approfondimento.

Cordialmente.

Simone Tosi

mercoledì 24 marzo 2010


Sarà venerdì 26 al Forum Monzani assieme a Errani, Bonaccini e Baruffi

Sarà Anna Finocchiaro a chiudere la campagna elettorale del Partito democratico per le elezioni regionali del 28 e 29 marzo. La capogruppo del Pd al Senato sarà a Modena venerdì 26 marzo alle 21 al Forum Monzani (mappa suwww.pdmodena.it). Con lei il candidato alla presidenza della Regione Vasco Errani, il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini, candidato al Consiglio regionale nella lista Errani; il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi.

“E’ stata una campagna elettorale anomala” dice Baruffi. “C'è una distanza enorme e crescente che separa le cose di cui discutono le persone normali da ciò che passa per i telegiornali nazionali. Berlusconi ci chiede di scegliere tra amore e odio. Noi chiediamo invece ai cittadini di valutare quanto ha fatto in questi anni la Regione guidata da Vasco Errani e quanto ha fatto per l'Italia il Governo di centrodestra.

L'Emilia-Romagna vanta oggi alcuni primati – aggiunge Baruffi – certificati da agenzie e istituiti di ricerca. Ha il miglior servizio sanitario regionale e ha investito più di ogni altra regione sulla scuola; ha il più alto indice di libertà economica e la più equa distribuzione della ricchezza; il più alto tasso di occupazione femminile ed è leader nelle politiche sociali. Vasco Errani ha scritto Emilia-Romagna, cuore dell'Italia che vogliamo. Noi vorremmo che l’Italia assomigliasse un po' di più all'Emilia Romagna”.



giovedì 25 marzo 2010 dalle ore 9.00 alle ore 12.00 a Carpi
presso la sala Congressi di P.le Allende 7 (sopra stazione ATCM),


al forum dal titolo

“una proposta concreta: il contributo del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale
alla gestione del territorio”


Presenteremo a enti e associazioni il nuovo Consorzio di bonifica ed esamineremo assieme le emergenze idrauliche del territorio.
Nell’occasione sarà fatto il punto sull’attività svolta e sugli obiettivi futuri, in un’ottica di massima condivisione e di stretta collaborazione con i diversi interlocutori, in atto da anni nella provincia di Modena, al fine di garantire la sicurezza idraulica del territorio.

Hanno già assicurato la loro presenza:
Simone Tosi, assessore alla Pianificazione Urbanistica- Edilizia Privata- Servizi Ambientali ed Energetici del Comune di Carpi
Andrea Gualdi, assessore ambiente, qualità urbana e lavori pubblici, protezione civile del Comune di Campogalliano
Stefania Contri, assessore all'ambiente e lavori pubblici del Comune di Novi di Modena
Caterina Bagni, assessore a patrimonio, lavori pubblici e viabilità, manutenzione e politiche ambientali del Comune di Soliera
Davide de Battisti, Responsabile Servizio Idrico Integrato di Aimag s.p.a.
martedì 16 marzo 2010
lunedì 15 marzo 2010
Con piacere inserisco questo invito che allargo a tutti voi.


Incontro domani sera a Palazzo Europa alle ore 21

Domani, lunedì 15 marzo, a partire dalle ore 21, presso la sala C di Palazzo Europa, si terrà l'incontro pubblico sul tema “Green economy, per guardare oltre la crisi”, organizzato dal Pd modenese. Dopo i saluti del segretario regionale Pd Stefano Bonaccini e l'introduzione dell'on. Alessandro Bratti, responsabile ambiente ed energia del Pd regionale, sono previsti gli interventi di Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena; Vanni Bulgarelli, responsabile Forum Ambiente del Pd di Modena; Lino Zanichelli, assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Emilia-Romagna. Sono stati invitati e hanno assicurato il loro intervento imprenditori e rappresentanti del mondo economico e associazionistico modenese

sabato 13 marzo 2010
Il Video della campagna elettorale
venerdì 12 marzo 2010

INTERVENTO DELL’ASSESSORE COMUNALE TOSI, IN MERITO ALLA RECENTE DICHIARZIONE DEL CANDIDATO DEL PDL SUL TEMA FONDERIA LAMIZ.

“Che in campagna elettorale uno sia portato a rilasciare dichiarazioni ai quattro venti su tutto per conquistarsi un titolo, è purtroppo una brutta abitudine, ma forse il candidato LEONIavrebbe fatto meglio ad informarsi prima. Gli vorrei ricordare infatti che tutti i passaggi amministrativi della vicenda che porta alla nascita del lotto in cui si sta insediando la fonderia di leghe leggere LAMIZ ha sempre visto il centro destra insieme al centro sinistra a favore, il che vuol dire in sintesi che hanno approvato anche loro, le due varianti urbanistiche e i diversi piani particolareggiati. A questo punto la vera notizia è che il candidato LEONI abbia con la sua dichiarazione disconosciuto le azioni ed i comportamenti dei sui consiglieri comunali che dal 1999 al 2005 hanno operato nel civico consesso”

martedì 9 marzo 2010
(Pubblico sul mio blog una ottima notizia)
Possibile in questo modo risparmiare diverse migliaia di euro ogni anno

(fonte: comunicato stampa Comune di Carpi)

Una recente delibera della Giunta comunale di Carpi ha reso possibile per l’amministrazione comunale la sostituzione delle copie cartacee dei quotidiani locali e nazionali finora acquistate in edicola con abbonamenti on-line alle stesse testate. L’attivazione di questa procedura, avviata in queste settimane, permetterà al Comune di risparmiare nel 2010 oltre 5100 euro, il 57% della somma che si spendeva fino ad ora per consentire ad esempio ai membri della Giunta di leggere ‘su carta’ i quotidiani. Un altro consistente risparmio, quasi duemila euro, sarà poi possibile grazie alla trasformazione in altrettanti abbonamenti delle 15 copie della testata Il Sole-24 Ore acquistate finora in edicola quotidianamente dagli uffici comunali.

Ovviamente alcuni quotidiani continueranno ad essere acquistati dal Comune di Carpi in forma cartacea, quelli ad esempio destinati alla emeroteca della Biblioteca multimediale Loria, all’archivio dell’Ufficio stampa, al Castello dei Ragazzi e allo sportello QuiCittà. “Crediamo giusto evidenziare questo comportamento dell’ente locale – spiega l’assessore al Bilancio Cinzia Caruso – che oltre al risparmio economico, a maggior ragione in un periodo di crisi come questo, ha guardato pure al rispetto dell’ambiente. Recenti ricerche infatti hanno dimostrato che leggere on-line per 15 minuti al giorno produce 14 chili di anidride carbonica all’anno per lettore, la metà della quantità di Co2 prodotta sfogliando le stesse notizie su un quotidiano cartaceo”.

venerdì 5 marzo 2010


Programma seminario:
17.00 - 17.20
“Carpi e i comuni delle Terre d’Argine per le rinnovabili e l’efficienza energetica”
Simone Tosi, Assessore all’Ambiente e Simone Morelli, Assessore alle Attività
Economiche e Produttive del Comune di Carpi

17.25 - 17.45
“Gli impianti fotovoltaici a servizio delle aziende, una realtà consolidata”
Marcello Antinucci, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena nuovo impianto fotovoltaico di Stellatex spa” Doriana Rustichelli, Stellatex spa

18.15 - 18.35
“Il nuovo impianto fotovoltaico di David-tex snc” Graziano Daviddi, David-tex snc

18.40 - 19.00
Domande e dibattito



Obiettivi dell’iniziativa
L’Amministrazione Comunale di Carpi, assieme all’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena (AESS), e alle cinque principali associazioni imprenditoriali territoriali, invita le imprese del territorio dell’Unione delle Terre d’Argine (Carpi, Soliera, Campogalliano e Novi) ad un incontro di presentazione di una nuova iniziativa finalizzata a promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici sui capannoni delle aziende.
Si vuole così contribuire in modo concreto a combattere la crisi economica, muovendo il mercato dell’energia verde, nel quale sono impegnate già numerose piccole imprese locali.
Contemporaneamente si vuole consentire alle imprese clienti di approfittare della scadenza di dicembre 2010 per usufruire delle migliori tariffe del conto energia, proporre agli imprenditori del territorio di affiancare alla loro produzione specifica anche l’autoproduzione di elettricità verde, in modo da ridurre i loro costi energetici ed evitare emissioni di CO2.
Il Comune vuole, insieme alle associazioni, giocare un ruolo propositivo per le imprese, iniziando con l’offrire loro uno studio di fattibilità gratis, che si può ottenere rivolgendosi per un sopralluogo senza impegno ad AESS o alle associazioni imprenditoriali. In questo modo si dà supporto alle imprese interessate al fotovoltaico per ottenere il progetto più adatto alle loro esigenze e per scegliere il miglior fornitore.