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Chi sono:
- Simone Tosi
- Nato a gennaio del 1974 a Carpi, diplomato presso l’istituto G. Vallauri, si iscrive a Storia Contemporanea a Bologna. Ha svolto attività ricreative con l’Arciragazzi organizzando campi gioco e soggiorni estivi. Nel 1994 viene nominato segretario della Sinistra Giovanile, incarico che ricopre fino al 1997. Nel 2000 viene nominato responsabile organizzativo dei Ds, tre anni dopo viene eletto Segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che riveste fino alla fine del 2006. In Consiglio comunale ininterrottamente dal 1995 è stato capogruppo (anche nel consiglio delle Terre d'argine. Sposato con Valeria, ha un bambino, Giacomo, di tre anni. Nella Giunta Campedelli: Assessore con delega per le seguenti materie: Pianificazione Urbanistica – Edilizia Privata – Servizi Ambientali ed Energetici.
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Rifiuti abbandonati, intervento sulla Romana nord, Tosi. “Un gesto di maleducazione pagato da tutti”
E’purtroppo una brutta abitudine quella di buttare spazzatura di vario genere lungo le strade. Sono molti gli interventi che Aimag esegue su richiesta del Comune di Carpi, a seguito di segnalazione di cittadini, per rimuovere rifiuti abbandonati. Proprio ieri pomeriggio ne è stato organizzato uno, nel tratto della strada provinciale Romana nord, tra via Magazzeno e l’innesto della Bretella Fossoli-San Marino, un intervento di vera e propria bonifica complicato dalla tipologia di strada, a traffico elevato, e per la presenza di un fossato piuttosto profondo e con arbusti. Grazie all’ausilio di una pattuglia della Polizia municipale delle Terre d’argine (che ha provveduto a fare rispettare un senso unico alternato di circolazione) gli operatori di Aimag hanno potuto procedere in sicurezza. Due i camion di rifiuti raccolti e portati in discarica. Sono stati trovati nel fossato addirittura bidoni di olio esausto, laterizi vari, una lapide di cemento, oltre ai più ‘normali’ bottiglie e cartoni.
“In generale si tratta di interventi di recupero di rifiuti abbandonati in aree pubbliche (in genere bordi strada, fossi, argini, la ciclabile che corre vicino al Secchia), il cui costo viene addebitato al Comune, a consuntivo, in capo al servizio di igiene ambientale, e che quindi viene trasferito, tramite la tariffa, sulla bolletta di ciascun cittadino carpigiano. Un gesto di maleducazione e malcostume di alcuni – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune Simone Tosi - viene, in questo modo, pagato da tutti”.(fonte: comunicato stampa Comune di Carpi)
Giovedì 25 febbraio dalle ore 8.30 alle ore 18.30 a Carpi sarà in vigore il provvedimento che prevede il blocco della circolazione per tutti i veicoli. Confermate le esenzioni e le deroghe previste nell’ordinanza emessa a seguito dell’Accordo antismog firmato anche dal Comune.
Domenica 28 febbraio poi anche Carpi, come le altre città emiliano-romagnole che hanno firmato l’Accordo antismog, aderirà al blocco del traffico deciso per questa giornata, con le stesse procedure e deroghe in vigore il giovedì.
Nei giorni di blocco della circolazione sia Arianna che il servizio Prontobus saranno gratuiti (non la domenica però, quando il servizio non è presente).
Ricordiamo che rimane poi in vigore fino al 31 marzo, dal lunedì al venerdì (dalle 8.30 alle 18.30), il divieto di circolazione per tutti i veicoli a benzina con omologazioni precedenti all’Euro 1 e per tutti i veicoli diesel pre Euro 2 ed anche Euro 2 se sprovvisti di filtro Fap.
L’area interessata a questi provvedimenti è quella compresa tra via Nicolò Biondo, via Carducci, via Petrarca, via De Amicis, via Volta, via Tre Febbraio, via Catellani, via Cavallotti, via Marx.
Per informazioni
059 649213-4 (QuiCittà)
059 649555 (Polizia Municipale)
059 649081 (Settore Ambiente)
Il dovuto disprezzo
L'editoriale di Concita De Gregoria sull'Unità di oggi mi ha colpito, e credo meriti la giusta attenzione, sul sito sempre dell'Unità si è scatenato un bel dibattito al quale vi richiamo http://concita.blog.unita.it//Il_dovuto_disprezzo_1040.shtml
Il dovuto disprezzo
«Non è vero che dovremo aspettare il 2013 per vedere la prima centrale nucleare. Esiste già». Comincia così il racconto di Roberto Rossi da Olkiluoto, Finlandia. Il nostro inviato è andato a vedere lo stato di avanzamento dei lavori della centrale di terza generazione a cui sta lavorando la francese Areva, lo stesso progetto che vuole Enel in Italia. Nel giorno in cui abbiamo ospitato in redazione Mercedes Bresso, candidata alla guida del Piemonte, dedichiamo la copertina e l'apertura del giornale al reportage sulla centrale atomica: anche Bresso ha parlato a lungo, sollecitata dalle domande dei lettori, dell'ipotesi di costruire una centrale in Piemonte, della sua contrarietà, dei rischi e dei costi. È stato - con il lavoro - uno dei temi portanti della conversazione: è su queste basi che si costruisce il futuro di un paese, è da queste scelte strategiche che dipende l'avvenire delle generazioni future.
La politica dovrebbe servire a questo: non tanto a sistemare i cognati e i figli e le fidanzate dei figli della cricca dei potenti quanto, piuttosto, a dare un orizzonte ai figli di tutti. Migliore del presente, in via di principio. Ecco allora il futuro che ci aspetta. In giorni in cui si parla di costi degli appalti lievitati ad arte e con scienza per il beneficio di pochi, Rossi ci racconta i «costi atomici» di Olkiluoto 3: dai 3,2 miliardi previsti ai 7 attuali. Siamo andati a sentire progettisti ed operai del cantiere. L'autorità finlandese per l'energia atomica parla in un documento ufficiale di una lacuna nel progetto che riguarda il dispositivo di emergenza dell'impianto. Un errore in grado di causare un disastro due volte Chernobyl. La centrale finlandese è di cemento poroso, le saldature sono fragili, il terzo subappalto ha consegnato una struttura con crepe dappertutto. La società elettrica che ha ordinato il reattore dice: «In un progetto così qualche errore c'è sempre». Nel suo report l'autorità di controllo di errori ne ha contati duemila. Abbiamo sentito l'Enel, che difende la sua scelta. Garantisce che in Italia la centrale costerà meno della finlandese e sarà più sicura. Pubblichiamo per esteso le risposte. Se il progetto non sarà convincente chiederemo che sia modificato, assicura Enel. Converrà che vigiliamo tutti molto attentamente. Intanto guardiamo la Finlandia.
Tornando alla campagna elettorale. Bresso consiglia al suo avversario, il leghista Cota che vorrebbe un «assessorato ai furbetti», di cominciare a guardarsi dentro casa: sciorina una lunga serie di candidati inquisiti e rinviati a giudizio nelle fila del Pdl, chiede a Berlusconi se per caso non intenda cominciare dal bonificare le sue liste quando proclama che «nessuno dei nostri candidati sarà figura compromessa». È l'Italia dello slogan dell'ultimo minuto, dove Cosentino ritira le dimissioni, Bertolaso le vede respinte in attesa di diventare ministro e pazienza per i fatti, quel che conta sono i proclami. Certo, disturbano tutte quelle intercettazioni pubblicate dai giornali, il verminaio così oscenamente esposto al pubblico ma tranquilli: questione di poco, poi eliminiamo anche le intercettazioni così chi ride delle disgrazie altrui potrà farlo arricchendosi in pace, senza l'inconveniente del dovuto disprezzo.
Inserisco la risposta alla interrogazione del consigliere comunale Roberto Arletti sul tema Lamiz.
Voglio ringraziare il consigliere del Partito Democratico Roberto Arletti che con questa interrogazione puntuale e precisa da modo al consiglio tutto di capire nel dettaglio e spero in modo preciso tutta la vicenda e il percorso che ha portato alla nascita della zona produttiva di via Lama di quartirolo e il percorso autorizzativi che permette alla Fonderia Lamiz di poter insediare la sua attività, vorrei fare però prima una premessa e poi rispondere alle domande;
Va ricordato inoltre che ARPA, l’agenzia regionale per la prevenzione dell’ambiente ha dato parere favorevole al progetto e al suo insediamento, come la stessa l’Azienda Sanitaria Locale ha dato parare favorevole, ed infine insieme a questi pareri è arrivato anche quello della “commissione edilizia” che ha espresso anch’essa la valutazione positiva sul progetto. Questo da il senso dell’impatto ambientale di questo insediamento produttivo.
La Lamiz è inserita in una zona produttiva al confine della città, dove sono già presenti o in via di insediamento altre attività.
Per quanto riguarda il temuto impatto ambientale, ricordo infine che emissioni in atmosfera, acque reflue e ogni aspetto del processo produttivo devono rispettare i parametri di legge, anche prevedendo adeguati controlli da parte di Arpa e degli altri organi competenti.
Vengo ora alle risposte della interrogazione:
1) Quando si è deciso l’ampliamento della zona produttiva?
Questa è una variante anticipatrice del piano regolare attualmente vigente. Infatti prima di questo PRG le aree produttive presenti in città erano terminate. Per dare risposte alla domanda di insediamento produttivo sul nostro territorio, si penso di procedere con delle “varinati anticipatrici” scelte che erano all’interno di una discussione che avrebbe poi portato da li a poco alla approvazione del PRG2000. Quindi per rispondere alla sua domanda le dirò che siamo tra il 1998 e il 1999.
2) Se nel percorso di approvazione della zona produttiva siano state previste possibilità ai cittadini di presentare osservazioni e se sono giunte osservazioni a suo tempo su questa questione:
3) Per quali motivi il vincolo della “cavata orientale”sia stato modificato
4) Se a seguito di questa modifica sia stato presentato un nuovo piano particolareggiato dalle proprietà
Rispondo a tutte e 3 le domande simultaneamente perché come si vedrà il percorso istituzionale di questa area le lega insieme.
La prima variante come ho detto è stata quella anticipatrice. Come tutte le varianti anche questa a norma di legge prevede periodi abbastanza lunghi per presentare osservazione. I questo caso stiamo parlando di 90 giorni di tempo dalla adozione. Come ogni variate anche questa ha previsto dopo la sua adozione la pubblicazione sui giornali locali, l’albo pretorio, e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale della regione Emilia-Romagna, della avvenuta discussione ed adozione indicando i tempi e le modalità per la presentazione di osservazioni. A questa variante però non sono giunte osservazioni di merito da far rigettare tale scelta.
Una volta che la variante è stata approvata, i proprietari del comparto hanno presentato una richiesta di permesso a presentare un piano particolareggiato. Questo permesso è stato approvato da questo consiglio nel 2001, autorizzazione che ha visto il voto favorevole dei gruppi all’ora presenti, DS\I Democratici\PPI\FI\ con un voto di astensione del gruppo PRC. Un anno dopo, cioè nel 2002, le proprietà del comparto presentano il piano particolareggiato al consiglio, e questo avviene dopo un deposito presso gli uffici comunali,(segreteria del settore urbanistica e segreteria generale), dando notizia del deposito nei medesimi modi visti prima, qui però i tempi per presentare osservazioni si riducono rispetto ad una variante di PRG dai 90 giorni a trenta giorni. Comunque anche in questo caso non sono giunte successivamente al deposito osservazioni al piano e il consiglio approva la proposta di Piano con i voti favorevoli di, DS\PPI\Idemocratici\FI e con il voto contrario questa volta di PRC.
Comunque, questa modifica si è resa necessaria perché per allargare via Cavata si è proceduto alla convocazione di una conferenza di servizi tra diversi enti, tra cui Regione, Provincia e Comune. Questa si è conclusa con l’approvazione del progetto di allargamento della strada e conseguente declassamento del canale cavata modificando i limiti di rispetto. Sempre per cercare di essere precisi puntualizzo che senza questa modifica sui limiti di rispetto non sarebbe stato possibile allargare via Cavata.
La Variante cartografica 66, che conteneva appunto la modifica del limite di rispetto del canale è stata approvata con i voti di DS\Margherita\FI\AN) voto contrario di PRC.
Anche in questo caso poi sono stati depositati gli atti e data notizia come ho già detto nei punti precedenti per dare tempo a cittadini e non solo di avanzare eventuali osservazioni.
Caro Consigliere, spero di essere stato chiaro nel dire che l’estensione della zona produttiva, e le successive modifiche del piano particolareggiato hanno visto un condivisione da parte di tutto il consiglio con la sola esclusione del PRC.
5) Se corrisponda al vero che questa attività non è compatibile con il tessuto circostante
6) Se tra amministrazione e Comitato sono intercorsi colloqui e di che genere
Il sottoscritto ha incontrato tre volte il comitato, una prima volta è stato chiesto di non concedere i titoli abilitativi alla Lamiz per insediarsi e ho provato a spiegare che non c’erano le ragioni, ne normative ne legislative perché questo non potesse avvenire.
Durate un secondo incontro in cui era presente anche il titolare della Lamiz, si è convenuto di verificare se esistessero ancora lotti pubblici che potessero ospitare questo tipo di attività o se nella zona autotrasportatori erano presenti lotti ed in questo caso abbiamo messo in contatto la proprietà della Lamiz con i lottizzanti e da quanto mi risulta ci sono stati anche incontri. Sempre in questo incontro come al terzo in cui era presente anche il Sindaco ci è stato chiesto di acquisire o compartecipare alle spese; di acquisto o di spostamento della fonderia, proposta che abbiamo rigettato visto che il bilancio che abbiamo approvato meno di 1 mese fa lo conoscete anche voi. Infine il comitato forse per avere un elemento in più per trattare uno spostamento con la proprietà della Lamiz ha chiesto se tecnicamente era possibile cambiare l’uso del lotto da produttivo a residenziale, e gli è stato risposto che tecnicamente questo è possibile a seguito di una richiesta da parte della proprietà del terreno di una variante al PRG e successivamente alla adozione e poi approvazione di questa dal consiglio.
Sperando di essere stato sufficientemente esaustivo e chiaro, la ringrazio nuovamente per l’opportunità data attraverso la sua interrogazione, di spiegare l’iter e le modalità che hanno portato alla nascita di questa area.
allego i link alle delibere citate:
in allegato qui sotto i link alle delibere citate nella risposta:
Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata della Zona Artigianale di Espansione posta tra le Vie Lama - Molise - Liguria. Autorizzazione alla presentazione.
A9 Pianificazione Territoriale
(Urbanistica)
Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata della Zona Artigianale di Espansione posta tra le Vie Lama - Molise - Liguria. Approvazione.
A9 Pianificazione Territoriale (Urbanistica)
Variante cartografica e normativa al PRG vigente, ai sensi dell'art. 15, comma 4°, lettera C, della L.R. 47/’78 e successive modificazioni ed integrazioni.
A9 Pianificazione Territoriale (Urbanistica)
Piano Particolareggiato di iniziativa privata della zona artigianale di espansione posta tra le Vie Lama, Molise, Liguria - "P.P.11 - Via Molise"- Variante - Approvazione.
Così come altre amministrazioni locali di tutta Italia anche il Comune di Carpi ha deciso di aderire concedendo il suo patrocinio all’iniziativa Mi illumino di meno-quinta Giornata internazionale del risparmio energetico, promossa dalla trasmissione radiofonica di Radio Due Rai Caterpillar. Venerdì 12 febbraio dunque alle ore 18.30 verrà spenta anticipatamente l’illuminazione pubblica di piazza Martiri e dei monumenti storici del centro storico, al fine di attirare l’attenzione sui temi del consumo consapevole e razionale dell’energia e sensibilizzare la cittadinanza su questi argomenti. L’illuminazione si riaccenderà solo alle ore 19.30. L’amministrazione comunale invita anche i cittadini a partecipare all’iniziativa, spegnendo venerdì prossimo alle ore 18.30, in concomitanza con la trasmissione radiofonica promotrice dell’evento, le luci di case, negozi ed uffici.
In occasione di Mi illumino di meno-quinta Giornata internazionale del risparmio energetico una mezza dozzina di locali cittadini aderirà infine all’iniziativaAperitivi a lume di candela, promossa in questo caso dall’amministrazione provinciale di Modena e in città in collaborazione con Confesercenti e Ascom-Confcommercio. Eccone l’elenco completo:
RISTORANTE ROMANZO, via Ravaglio, Migliarina
L’OFFICINA GASTRONOMICA PUB, via Bellentanina
Depietri, la Lega Nord semina odio
“La Lega Nord genera un clima di odio inaccettabile. Il subdolo paragone tra gli animali del canile e i nomadi è ripugnante e va condannato da tutte le forze democratiche e civili”.
“Dalle dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord Argio Alboresi sul canile e sui nomadi emerge il DNA di una cultura politica che semina odio” - afferma Daniela Depietri, consigliera comunale del Partito Democratico - “Il paragone tra spese per i nomadi e per il canile è inaudito. Le dichiarazioni della Lega vanno respinte da tutte le forze democratiche e civili”.
“L’amministrazione comunale lavora perché diritti e doveri, e sottolineo in particolare i doveri, siano rispettati dai carpigiani di etnia sinti, ed è impegnata per promuovere l’integrazione dei bambini del campo e responsabilizzare maggiormente i singoli nuclei famigliari, anche attraverso l’adozione di contatori di elettricità individuali, in modo che ognuno si faccia carico delle proprie spese” - prosegue la De Pietri - “Nel campo Nomadi di Carpi ci sono minori e neonati. L’attenzione dell’amministrazione è rivolta in primo luogo a loro. Quanti si rifiuterebbero di fare una disinfestazione annuale per i topi? Quanti si prenderebbero la responsabilità di togliere l’elettricità a quei bambini?”
“Paragonare i cani ai nomadi come fa subdolamente la Lega, mettendo in relazione i tagli al canile con le spese per il campo rivela il lato peggiore della Lega Nord. Un partito cinico e intollerante, privo di idee e senza nessuna proposta per risolvere i problemi della città” – commenta la consigliera – “come dimostra la loro assenza alla discussione sul bilancio del Comune approvato qualche giorno fa”.
“I tagli a cui l’amministrazione è stata costretta sono dolorosi e mi sento di dirlo in particolare come proprietaria di un cane, Pepe, adottato alcuni anni fa proprio al canile comunale di Carpi. Non mancherò di partecipare a fianco dei volontari del canile ad azioni e attività per le raccolte fondi” - conclude la Presidente della Terza Commissione consiliare - “potrebbero farlo anche i rappresentanti della Lega, invece di proseguire con le loro campagne di odio per nascondere la pochezza delle loro idee”.
Leggo sui giornali locali delle lamentele che i volontari che gestiscono il Canile rivolgono all’amministrazione comunale. I tagli relativi al Canile non dipendono da un giudizio negativo sul prezioso lavoro che i volontari compiono, ma dalle difficoltà che si sono riscontrate nel chiudere un Bilancio di previsione 2010 che vede un calo delle entrate e dei trasferimenti di ben 5 milioni di euro. Il Bilancio è stato approntato chiedendo sacrifici a tutti quelli che hanno un rapporto economico con l’ente, partendo dal presupposto che oggi la situazione economica è tale che famiglie ed imprese sono alle prese con scelte e difficoltà che hanno imposto sacrifici: questa stessa crisi ricade sugli enti locali che sono chiamati anch’essi a compiere scelte difficili. Va ricordato che i tagli fatti sono serviti a garantire immutati i servizi sociali e quelli scolastici ed educativi. Se si riescono a fare nel 2010 le stesse cose che si sono fatte nel 2009, con 5 milioni di euro in meno in cassa ripeto, è perché si sono chiesti sacrifici a tutti coloro che hanno un rapporto economico con il Comune, Canile e Gattile compresi. Si tratta, lo ribadisco, di due associazioni che compiono un lavoro prezioso e duro, che meritano la gratitudine di questa amministrazione e della città: per questo l’amministrazione ritiene utile costruire assieme a questi sodalizi progetti che mirino ad un coinvolgimento più diretto dei cittadini e delle realtà economico-produttive nel sostenere le iniziative di queste due strutture e di coloro che le gestiscono.
“I nostri cittadini meritano di essere rassicurati sul fatto che i Bilanci del loro Comune sono sani e non ci sono gravi irregolarità - spiega l’assessore al Bilancio Cinzia Caruso, a commento di un articolo apparso oggi su un quotidiano locale - a prescindere dalle strumentalizzazioni. Dei 21 punti evidenziati dalla Corte dei Conti, che elenca tutti i possibili profili di criticità e o irregolarità, solo 3 riguardano il nostro Comune; 2 di questi sono stati ottemperati, e il terzo, riguardante l’utilizzo degli oneri per il finanziamento della spesa corrente, è previsto dalla legge”.
Il 18 novembre 2009 la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha inviato al Comune un proprio atto deliberativo, inoltrato poi a chi di competenza. La delibera così recita: “dall’esito dell’attività istruttoria svolta non emergono gravi irregolarità contabili suscettibili di specifica pronuncia” e “la natura collaborativa del controllo esercitato rende doveroso da parte della sezione segnalare la presenza di criticità/irregolarità rilevate dai dati contabili trasmessi, che, pur non generando, allo stato, ricadute pericolose sul Bilancio di previsione 2009, vanno attentamente vagliate nella gestione del bilancio dell’esercizio in corso e degli esercizi futuri. Il malinteso è dovuto al fatto che questo atto elenca tutti i possibili profili di criticità e o irregolarità analizzati dalla Corte; ogni ente è in grado di meglio comprendere i punti di criticità a suo carico evidenziati. Il documento viene inviato per intero ed ogni ente ricerca i punti che lo riguardano; nella fattispecie al Comune di Carpi ne sono stati evidenziati solo 3 su 21 in totale.
Per quanto concerne il primo punto “Equilibri e vincoli di bilancio lettera B” si riferisce all’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per finanziare la parte corrente: la legge lo consente in diversa percentuale fin dagli anni ‘90, attualmente ben il 75% di tali oneri può essere utilizzato a finanziare spese correnti e manutenzioni ordinarie. Il Comune di Carpi ne ha utilizzato il 45,16% nel 2007, il 54,76% nel 2008, il 60,90% in sede di Bilancio assestato 2009 ed il 44,44% sul Preventivo 2010 per un importo di 2 milioni di euro (e non di 4,5 milioni), con un valore assoluto in netta diminuzione da 3,8 milioni nel 2007 fino a 2 milioni nel 2010).
Il secondo punto “Affidamento di servizi pubblici locali e organismi partecipati Lettera A”, la corte si riferisce a possibili società in perdita, in particolare al Citer, società che l’ente ha provveduto a mettere in liquidazione il 19 dicembre del 2008.
Il terzo punto “Spese di personale – Lettera C” si riferisce al fatto che se i Comuni che fanno parte di una Unione non considerano tra il costo del personale la quota parte degli oneri sostenuti da questa per il proprio personale, alterano la rappresentazione della dinamica della spesa di personale stessa. Il consolidamento della spesa di personale tra Unione Terre d’argine e Comune è stato previsto con parere della Corte del 12 maggio 2009, per cui in fase preventiva non era richiesto. La Corte suggerisce di adeguarsi, pur non sapendo ancora che l'ente lo sta già facendo, e si riserva semplicemente di verificare l'esistenza di tale consolidamento in fase di Bilancio consuntivo, da redigersi ed approvare entro l’aprile 2010. Il consolidamento della spesa di personale tra Comune ed Unione è stato previsto nella relazione tecnica al Bilancio preventivo 2010 (pag. 37) dove risulta evidente che dal consolidamento emerge il rispetto dell’art. 1 comma 557 della legge n. 296/2006 che prevede la progressiva riduzione del costo del personale.
Nulla viene poi contestato all’ente relativamente alla mancata destinazione dei proventi al Codice della strada regolarmente rendicontati, all’utilizzo di “pericolosi strumenti di finanza derivata” chiusi a suo tempo con un risultato positivo di tutto rispetto (596.000 euro di margine positivo). In merito all’indebitamento complessivo il limite massimo previsto dalla legge è del 15% del rapporto tra oneri finanziari ed entrate correnti: il Comune di Carpi lo utilizza per il 3,59%, quindi meno di un quarto della possibilità prevista.