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Nato a gennaio del 1974 a Carpi, diplomato presso l’istituto G. Vallauri, si iscrive a Storia Contemporanea a Bologna. Ha svolto attività ricreative con l’Arciragazzi organizzando campi gioco e soggiorni estivi. Nel 1994 viene nominato segretario della Sinistra Giovanile, incarico che ricopre fino al 1997. Nel 2000 viene nominato responsabile organizzativo dei Ds, tre anni dopo viene eletto Segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che riveste fino alla fine del 2006. In Consiglio comunale ininterrottamente dal 1995 è stato capogruppo (anche nel consiglio delle Terre d'argine. Sposato con Valeria, ha un bambino, Giacomo, di tre anni. Nella Giunta Campedelli: Assessore con delega per le seguenti materie: Pianificazione Urbanistica – Edilizia Privata – Servizi Ambientali ed Energetici.

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martedì 23 febbraio 2010

L'editoriale di Concita De Gregoria sull'Unità di oggi mi ha colpito, e credo meriti la giusta attenzione, sul sito sempre dell'Unità si è scatenato un bel dibattito al quale vi richiamo http://concita.blog.unita.it//Il_dovuto_disprezzo_1040.shtml


Il dovuto disprezzo

«Non è vero che dovremo aspettare il 2013 per vedere la prima centrale nucleare. Esiste già». Comincia così il racconto di Roberto Rossi da Olkiluoto, Finlandia. Il nostro inviato è andato a vedere lo stato di avanzamento dei lavori della centrale di terza generazione a cui sta lavorando la francese Areva, lo stesso progetto che vuole Enel in Italia. Nel giorno in cui abbiamo ospitato in redazione Mercedes Bresso, candidata alla guida del Piemonte, dedichiamo la copertina e l'apertura del giornale al reportage sulla centrale atomica: anche Bresso ha parlato a lungo, sollecitata dalle domande dei lettori, dell'ipotesi di costruire una centrale in Piemonte, della sua contrarietà, dei rischi e dei costi. È stato - con il lavoro - uno dei temi portanti della conversazione: è su queste basi che si costruisce il futuro di un paese, è da queste scelte strategiche che dipende l'avvenire delle generazioni future.

La politica dovrebbe servire a questo: non tanto a sistemare i cognati e i figli e le fidanzate dei figli della cricca dei potenti quanto, piuttosto, a dare un orizzonte ai figli di tutti. Migliore del presente, in via di principio. Ecco allora il futuro che ci aspetta. In giorni in cui si parla di costi degli appalti lievitati ad arte e con scienza per il beneficio di pochi, Rossi ci racconta i «costi atomici» di Olkiluoto 3: dai 3,2 miliardi previsti ai 7 attuali. Siamo andati a sentire progettisti ed operai del cantiere. L'autorità finlandese per l'energia atomica parla in un documento ufficiale di una lacuna nel progetto che riguarda il dispositivo di emergenza dell'impianto. Un errore in grado di causare un disastro due volte Chernobyl. La centrale finlandese è di cemento poroso, le saldature sono fragili, il terzo subappalto ha consegnato una struttura con crepe dappertutto. La società elettrica che ha ordinato il reattore dice: «In un progetto così qualche errore c'è sempre». Nel suo report l'autorità di controllo di errori ne ha contati duemila. Abbiamo sentito l'Enel, che difende la sua scelta. Garantisce che in Italia la centrale costerà meno della finlandese e sarà più sicura. Pubblichiamo per esteso le risposte. Se il progetto non sarà convincente chiederemo che sia modificato, assicura Enel. Converrà che vigiliamo tutti molto attentamente. Intanto guardiamo la Finlandia.

Tornando alla campagna elettorale. Bresso consiglia al suo avversario, il leghista Cota che vorrebbe un «assessorato ai furbetti», di cominciare a guardarsi dentro casa: sciorina una lunga serie di candidati inquisiti e rinviati a giudizio nelle fila del Pdl, chiede a Berlusconi se per caso non intenda cominciare dal bonificare le sue liste quando proclama che «nessuno dei nostri candidati sarà figura compromessa». È l'Italia dello slogan dell'ultimo minuto, dove Cosentino ritira le dimissioni, Bertolaso le vede respinte in attesa di diventare ministro e pazienza per i fatti, quel che conta sono i proclami. Certo, disturbano tutte quelle intercettazioni pubblicate dai giornali, il verminaio così oscenamente esposto al pubblico ma tranquilli: questione di poco, poi eliminiamo anche le intercettazioni così chi ride delle disgrazie altrui potrà farlo arricchendosi in pace, senza l'inconveniente del dovuto disprezzo.