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Chi sono:
- Simone Tosi
- Nato a gennaio del 1974 a Carpi, diplomato presso l’istituto G. Vallauri, si iscrive a Storia Contemporanea a Bologna. Ha svolto attività ricreative con l’Arciragazzi organizzando campi gioco e soggiorni estivi. Nel 1994 viene nominato segretario della Sinistra Giovanile, incarico che ricopre fino al 1997. Nel 2000 viene nominato responsabile organizzativo dei Ds, tre anni dopo viene eletto Segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che riveste fino alla fine del 2006. In Consiglio comunale ininterrottamente dal 1995 è stato capogruppo (anche nel consiglio delle Terre d'argine. Sposato con Valeria, ha un bambino, Giacomo, di tre anni. Nella Giunta Campedelli: Assessore con delega per le seguenti materie: Pianificazione Urbanistica – Edilizia Privata – Servizi Ambientali ed Energetici.
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giovedì 20 agosto 2009
Al congresso del Pd scelgo Franceschini segretario nazionale e Bastico segretario regionale.
11:11:00 |
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Il Partito Democratico per tanti ha significato un sogno, un approdo, credo tutt’ora che il Pd sia l’unico strumento per riscattare il nostro paese dalle sabbie mobili in cui ci sta infilando questa destra, che tra inni e bandiere regionali, tra feste e festini, tra scudi fiscali, promesse non mantenute, fa perdere all’orizzonte i problemi veri di un paese che si è fermato e che ha paura. Un paese che guarda con orgoglio al suo passato ma non riesce immaginare il suo futuro.
Credo che il Pd sia l’antidoto, che il Pd sia la speranza di un paese di poter riprendere un cammino, insieme verso il futuro. Questo è il Pd a cui credo.
Abbiamo bisogno come del pane di Futuro, di liberare le nostre migliori energie, di coinvolgere in questo forzo il grande popolo delle primarie, i nostri militanti, i nostri elettori, e non chiuderci in un dibattito incomprensibile per un cittadino normale. Usiamo quindi il congresso come grande occasione per parlare del paese. Il Partito Democratico ha avuto mille difetti, ma un pregio quello di unire e saldare insieme la passione di tanti militanti, a quella di tanti elettori, ha avuto il pregio di provare a pensare forme nuove di coinvolgimento e nuovi modi di pensare e di fare politica.
Chi pensa a modelli di partito che ricordino i Ds o la Margherita, compie un errore.
Sbagliano anche tutti quei dirigenti nazionali, regionali e provinciali che pensano di attaccare il Segretario affermando che ci sono ritardi organizzativi, scordandosi di dire o pensare che nelle “stanze dei bottoni” c’erano anche loro, ma soprattutto credo che questo dibattito no interessi nessuno.
Penso che al paese, ma anche alla mia città, serva un partito radicato nella società, che dialoghi con la gente, che abbia il coraggio di aprirsi, di sperimentare forme di partecipazione, che sappia prendere decisioni condivise, che sia punto di riferimento, che riesca a dare strumenti veri alla gente per tornare ad appassionarsi alla politica intesa come impegno civile, un partito che torni a pensare e progettare il futuro. Ho letto con attenzione e scrupolo le diverse mozioni, e quella che mi rappresenta di più è sicuramente quella del segretario nazionale Dario Franceschini come del resto ho trovato più assonanza alle mie idee di partito nelle parole, nelle azioni, nella piattaforma di Mariangela Bastico come candidata alla segretaria regionale, persona che stimo personalmente per il lavoro svolto in anni difficili come assessore regionale alla scuola, come parlamentare, come dirigente di partito.
Ho scelto non solo di schierarmi in questo congresso, ma di dare il mi personale contributo perché il segretario Nazionale sia riconfermato alla guida del partito, convinto che questi pochi mesi di suo duro lavoro è riuscito a guidare il partito nella direzione giusta.
Credo che il Pd sia l’antidoto, che il Pd sia la speranza di un paese di poter riprendere un cammino, insieme verso il futuro. Questo è il Pd a cui credo.
Abbiamo bisogno come del pane di Futuro, di liberare le nostre migliori energie, di coinvolgere in questo forzo il grande popolo delle primarie, i nostri militanti, i nostri elettori, e non chiuderci in un dibattito incomprensibile per un cittadino normale. Usiamo quindi il congresso come grande occasione per parlare del paese. Il Partito Democratico ha avuto mille difetti, ma un pregio quello di unire e saldare insieme la passione di tanti militanti, a quella di tanti elettori, ha avuto il pregio di provare a pensare forme nuove di coinvolgimento e nuovi modi di pensare e di fare politica.
Chi pensa a modelli di partito che ricordino i Ds o la Margherita, compie un errore.
Sbagliano anche tutti quei dirigenti nazionali, regionali e provinciali che pensano di attaccare il Segretario affermando che ci sono ritardi organizzativi, scordandosi di dire o pensare che nelle “stanze dei bottoni” c’erano anche loro, ma soprattutto credo che questo dibattito no interessi nessuno.
Penso che al paese, ma anche alla mia città, serva un partito radicato nella società, che dialoghi con la gente, che abbia il coraggio di aprirsi, di sperimentare forme di partecipazione, che sappia prendere decisioni condivise, che sia punto di riferimento, che riesca a dare strumenti veri alla gente per tornare ad appassionarsi alla politica intesa come impegno civile, un partito che torni a pensare e progettare il futuro. Ho letto con attenzione e scrupolo le diverse mozioni, e quella che mi rappresenta di più è sicuramente quella del segretario nazionale Dario Franceschini come del resto ho trovato più assonanza alle mie idee di partito nelle parole, nelle azioni, nella piattaforma di Mariangela Bastico come candidata alla segretaria regionale, persona che stimo personalmente per il lavoro svolto in anni difficili come assessore regionale alla scuola, come parlamentare, come dirigente di partito.
Ho scelto non solo di schierarmi in questo congresso, ma di dare il mi personale contributo perché il segretario Nazionale sia riconfermato alla guida del partito, convinto che questi pochi mesi di suo duro lavoro è riuscito a guidare il partito nella direzione giusta.