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Nato a gennaio del 1974 a Carpi, diplomato presso l’istituto G. Vallauri, si iscrive a Storia Contemporanea a Bologna. Ha svolto attività ricreative con l’Arciragazzi organizzando campi gioco e soggiorni estivi. Nel 1994 viene nominato segretario della Sinistra Giovanile, incarico che ricopre fino al 1997. Nel 2000 viene nominato responsabile organizzativo dei Ds, tre anni dopo viene eletto Segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, carica che riveste fino alla fine del 2006. In Consiglio comunale ininterrottamente dal 1995 è stato capogruppo (anche nel consiglio delle Terre d'argine. Sposato con Valeria, ha un bambino, Giacomo, di tre anni. Nella Giunta Campedelli: Assessore con delega per le seguenti materie: Pianificazione Urbanistica – Edilizia Privata – Servizi Ambientali ed Energetici.

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lunedì 17 agosto 2009
di Fabrizio Stermieri
«Servono più case popolari»
E sull’elettrodotto Tosi è lapidario: non sarà interrato

Da poche settimane siede sulla bollente poltrona di assessore all’urbanistica che è stata, prima di lui, di Mirko Arletti ma la sfida non sembra impressionarlo. Simone Tosi ha già due mandati di consigliere comunale, dei Ds prima, del Pd poi.

Tosi non si fa impressionare dalle polemiche che hanno accompagnato la crescita urbanistica di Carpi e getta acqua sul fuoco in questa nuova stagione che lo vede alla guida del settore dell’edilizia privata e dei servizi ambientali ed energetici.
Come andiamo con l’elettrodotto di Migliarina?
«Questa amministrazione nasce nel segno della continunità con quella che ha amministrato Carpi nel precedente quinquennio: le scelte compiute negli anni scorsi le ho condivise e non credo che nelle linee strategiche, in urbanistica, ci sia da cambiare. Per l’elettrodotto di Migliarina, nonostante le legittime proteste di alcuni residenti, l’opera non verrà modificata; mancano solo alcuni passi per avviare ai lavori. Spostare l’elettrodotto è necessario per la città, interrarlo non è compatibile con le nostre risorse finanziariare».
E sulla cementificazione degli ultimi anni? A Carpi si è costruito tantissimo.
«Condivido l’impressione di tanti e che cioè si sia costruito parecchio. I ritardi nell’approvazione del Piano Regolatore avevano compresso la domanda di case e l’approvazione del Prg ha dato sfogo a questa domanda; ma occorre ricordare che era stato studiato per una città di 70 mila abitanti e oggi siamo in 67 mila, ci sono ancora aree teoricamente disponibili per insediamenti civili, industriali e commerciali che non sono state sfruttate. Il momento non è favorevole per ulteriori edificazioni, valuteremo il da farsi».
Ci sono tanti alloggi invenduti e sfitti
«Non tanti quanti sostengono alcuni: ho sentito cifre che vanno da 3 mila a 6 mila appartamenti vuoti, ma nessun dato oggettivo. Soprattutto non ci sono alloggi di edilizia convenzionata o sociale disponibili, che sono quelli che ci premono di più e che cercheremo di favorire. Rimane il tema della riqualificazione di aree già costruite ai tempi della prima espansione urbana di Carpi con standard ormai lontani da quelli attuali»
E le aree verdi? In passato siete stati accusati di puntare solo sui mini-parchi di quartiere.
«E’ vero, ma gli strumenti urbanistici ci consentivano quello. Sono d’accordo che forse è giunto il momento di pensare a un grande ‘bosco urbano’ da realizzare a ridosso della città, quanto meno di aprire un dibattito sul come e sul dove, fermo restando che negli anni scorsi abbiamo realizzato anche un’ oasi ecologica importante come ‘La Francesa’ a Fossoli. Abbiamo evidenti vincoli di bilancio anche perchè, nei prossimi anni, ci verranno a mancare sempre più le risorse offerteci nel recente passato dagli oneri di urbanizzazione pagati dai costruttori».
Sul parco fluviale del Secchia, che interessa Carpi e le Terre d’Argine, gli agricoltori sono sul piede di guerra.
«Il parco fluviale può essere un’opportunità da cogliere ma deve essere gestita. Dovremo discutere sui suoi limiti territoriali e sul regime dei vincoli per trovare vie di intesa con tutte le parti interessate».